Asati, l'associazione dei piccoli azionisti di Telecom Italia , ha inviato al premier, Matteo Renzi, e all'Agcom una lettera per criticare l'eventuale decisione di affidare a terzi la manutenzione della rete del colosso tlc italiano. Nell'apprendere che Agcom starebbe valutando la possibilità di non lasciare all'esclusiva competenza di Telecom Italia l'attivazione e la manutenzione delle linee di subloop affidandole anche a soggetti terzi, Asati ha fatto presente che tale eventuale decisione comporterebbe un grave danno a Telecom Italia e ai suoi azionisti.
E ha ricordato che una simile misura rappresenterebbe un "unicum a livello europeo", un obbligo assolutamente non giustificato e non proporzionato alla luce della forte dinamica competitiva registrata in Italia, che ha già reso possibile un'effettiva concorrenza infrastrutturale sulla rete di accesso. Asati teme quindi, qualora venisse confermata tale misura nella delibera finale dell'Agcom, di trovarsi di fronte a un'evidente "ingerenza nella libertà di iniziativa economica privata".
Auspica anche che il governo abbandoni la decisione di una società unica della rete a larga banda attorno a Metroweb e in condominio con tutte le altre compagnie di tlc, decisione che, se assunta, creerebbe i presupposti a Telecom Italia di fare concorrenza a questa nuova società che, per mancanza sia di risorse economiche sia di know how specifico sulla progettazione ed esercizio di reti complesse, non avrebbe alcuna chance di successo nel breve termine, fallendo così gli stringenti obiettivi dell'agenda digitale Europea.
L'associazione ha, infine, ricordato che Telecom Italia investe ogni anno 3 miliardi di euro in Italia. Peraltro in un'intervista sulla stampa l'amministratore delegato, Marco Patuano, ha indicato una probabile accelerazione degli investimenti, soprattutto nella banda larga in sud d'Italia, nel piano che sarà presentato il prossimo 20 febbraio (cda il 19 febbraio) e ha stimato una buona riduzione del debito.
"TI sta attualmente investendo 3 miliardi di euro l'anno nel mercato interno che implica quasi il 20% del rapporto capex/fatturato", hanno precisato gli analisti di Banca Akros (rating accumulate e target price a 1 euro confermati sul titolo). "Ci aspettiamo che l'azienda mantenga almeno questo livello nel prossimo piano industriale, anche se una variabile chiave potrebbe essere l'acquisizione di Metroweb. Questo deal potrebbe infatti consentire di accelerare il roll-out della rete di nuova generazione, frazionando l'investimento con altri partner quasi-pubblici".
Inoltre, un'accelerazione della copertura della banda larga per gli esperti di Mediobanca Securities potrebbe avere un impatto positivo sull'andamento del pil nazionale e questo, insieme ai contenuti video premium,potrebbe tradursi in un forte sostegno per il business della telefonia fissa del gruppo.
"Ci aspettiamo che il piano di Telecom Italia si focalizzi sulla crescita organica e non sull'M&A (in Brasile da una parte non si concretizza un'offerta per Tim Brasil e dall'altra anche l'interesse di Telecom per Oi sarebbe bloccato per una valutazione ritenuta eccessiva, ndr) a parte la cessione delle torri e l'acquisto di Metroweb", ha affermato un analista di una sim milanese che sul titolo Telecom Italia mantiene la raccomandazione neutral e il target price a 1,05 euro. Al momento a Piazza Affari l'azione perde l'1,47% a 1,008 euro. |